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mercoledì 8 giugno 2011

COME TUTTO EBBE INIZIO



Fin da molto giovane mi sono interessata di storia della magia, dell'uso di piante o preparati psicotropi. Ho iniziato, col tempo, a fare le mie prime esperienze con varie piante o sostanze e spesso rimanevo sorpresa nel constatare quanto ognuna di queste -a suo modo- mi lasciasse qualcosa dentro. Qualcosa di significativo, che volta volta mi arricchiva e che mi faceva sentire crescere. La svolta che però ha segnato il mio cammino è stato l'incontro con gli enteogeni del Sud America, come il San Pedro, il Peyote e l'Ayahuasca. Da allora ho approfondito la mia conoscenza relativa agli stati modificati di coscienza, allo sciamanesimo e alla transe, affascinata nel cogliere abbondanti analogie tra questi rituali e quelli, ormai perduti, della cultura esoterica occidentale. Molti dibattiti e argomentazioni sono attivi sul motivo che spinge molti giovani occidentali al “consumo” di enteogeni. Non posso parlare per tutti, ma posso farlo per me. Vivere in questa società, annebbiata dalla materia, dalle croste patinate e da una crescente distanza dalla natura, mi ha sempre messo addosso un senso di disagio e di insofferenza. L'amarezza di parlare con le persone, senza di fatto comunicare e trasmettere è stato altro e forte motivo di irrequietezza. Quest'incolmabile distanza che generalmente percepivo mi poneva un gran numero di domande, finendo spesso nel ritrovarmi in una sorta di stato di rassegnazione. Ho avuto l'immensa fortuna, qualche anno fa, di entrare in contatto con un gruppo di amici con cui organizzavamo sessioni con piante. La prima, che fu col San Pedro, mi ha regalato la speranza. Una speranza forte verso gli altri, verso me stessa e verso (perchè no?) il mondo intero. Ho capito che avrei potuto vivere soddisfatta attuando un compromesso fra me e questa vita, quotidiana, fatta di gingilli, giri di parole, messe in scena e cemento. Intraprendere questo percorso con le piante mi ha dato una spinta irrefrenabile verso la conoscenza. Ho continuato con costanza le mie esperienze con queste piante, in particolare con l'Ayahuasca che mi ha dato tantissimo, sia a livello intimo che di conoscenza. Sono riuscita, grazie ad essa, ad affrontare in modo costruttivo (e curativo) aspetti della mia vita e del mio essere e, più avanti, a raggiungere inaspettati “indizi” di una conoscenza misteriosa, sepolta...primordiale. Capisco la perplessità che possono suscitare le mie parole, lo capisco davvero. Non è semplice raccontare cose del genere e spesso si viene scambiati per matti od invasati. Nella nostra società è inconcepibile l'idea che le piante possano insegnare qualcosa all'uomo, ma dopo le mie esperienze in Perù, ho avuto la conferma che ciò è realmente possibile e sono stata felice di ogni singolo regalo offerto da queste piante-maestro. Nutro un profondo senso di gratitudine verso questa Medicina, che mi ha regalato sapere, il canto e la possibilità di poter fare del bene agli altri e -cosa fondamentale- la possibilità di “riorganizzare” la mia persona, con tutte le sue annesse specificità e poter vivere, davvero, in modo migliore.

5 commenti:

  1. Interessante anche il tuo blog, mi affascina molto la tradizione sciamanica e la reputo di grande validità. Ti leggerò con piacere. Tempo fa feci alcune considerazioni sullo sciamanesimo, giusto due righe, le recupero e te le mando prossimamente. Ciao, Flash Desmond

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  2. Certo, sarebbe un piacere!Intanto benvenuto nel mio spazio...

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  3. Ciao, eccoti le mie considerazioni.

    A differenza delle grandi religioni monoteiste, ciascuna col proprio Avatar e il suo testo sacro della rivelazione, la tradizione sciamanica non ha nessun testo sacro nè un Messia della rivelazione. Lo sciamanismo si basa esclusivamente su tecniche di raggiungimento dell'estasi finalizzate all'esperienza mistica, al contatto diretto con il divino. Lo sciamano nei suoi viaggi sperimenta l'energia divina, le forze arcane della natura, il Principio Unico che permea ogni cosa.

    Personalmente, credo che lo sciamanismo sia alla base di tutte le tradizioni spirituali del pianeta, anche se a prima vista può apparire come un sistema più primitivo, mancando totalmente di dottrine, testi esoterici o di un corpus di insegnamenti. La stessa essenza della Tradizione dovrebbe essere sciamanica nei suoi fondamenti. Se ci pensiamo bene, le religioni si originano proprio a partire dall'esperienza mistica e dalla codifica di tale esperienza in un certo simbolismo, da cui prende corpo una dottrina. E lo sciamanismo tende proprio al raggiungimento dell'estasi mistica.

    In sostanza, le esperienze mistiche sperimentate dagli sciamani nei loro viaggi sono le stesse dei mistici d'Oriente e d'Occidente. Si connettono sempre allo stesso Principio Unico ed interagiscono con il divino. Quello che cambia è solo l'aspetto, la forma archetipale con cui il divino si mostra e penetra nella loro coscienza. Ecco perchè, poi, terminata l'esperienza, il "resoconto di viaggio" sarà codificato in un linguaggio simbolico diverso e di qui la diversità esteriore delle varie tradizioni.

    Parlo in linea generale, ciò non toglie che alcuni possano avere esperienze mistiche più intense di altri e sperimentare piani di realtà più elevati, ma è una questione che riguarda esclusivamente le capacità del singolo e la qualità di quella specifica anima. Gesù ad esempio ha avuto il massimo grado di esperienza mistica raggiungendo il livello supremo dell'evoluzione spirituale, il Cristo.

    La natura della stessa mitologia può essere ricondotta ad esperienze mistiche sciamaniche nei loro fondamenti. Un viaggio sciamanico, infatti, ci trasporta in un piano di realtà superiore al nostro in cui risiedono gli archetipi, le Idee platoniche, che danno origine a una meta-storia che racconta il processo di caduta dell'uomo e le forze con cui si trova a confrontarsi. Praticamente quello che chiamiamo mitologia. Osiride, Iside, Horus, Seth, Mitra, Dioniso, Thor e tutta la gerarchia di esseri mitologici sono nient'altro che la rappresentazione di archetipi che fanno parte della meta-storia dell'uomo, ma essi sono anche dentro di noi poichè quanto accade su questo piano è sempre il riflesso di ciò che sta in alto. C'è un'Iside dentro di noi, l'anima, un Horus dentro di noi, lo Spirito, così come il serpente, l'ibis, il leone e altri animali mitologici sono sempre archetipi che abbiamo dentro. Alla radice di tutto c'è sempre l'archetipo, l'energia.

    Attraverso l'esperienza sciamanica, noi possiamo attingere informazioni da questo serbatoio archetipale. Credo che così si siano originati i miti e le leggende.

    Quindi, per quanto "rozza" e "primitiva" possa apparire la tradizione sciamanica, essa è la più concreta e pratica forma di avvicinamento al divino perchè ci istruisce per connetterci direttamente alla dimensione archetipale, mettendoci in condizione di guardare in faccia la realtà nel suo reale aspetto.

    Ciao, buona serata...

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  4. Sto trovando davvero interessante questo blog. Ho già divorato tutti i tuoi post. Mi piace quello che scrivi e mi interessa saperne di più perché ho delle lacune su questo tipo di tradizione.

    Come avrai notato, il mio blog rivela l'impronta spirituale della mia anima, molto legata alla tradizione occidentale e in particolare allo gnosticismo. Il mio approccio però è sempre stato fortemente sincretistico e per questo mi sono sempre definito un ricercatore universale dello spirito, consapevole che la Verità può trovarsi ovunque: dai vangeli apocrifi alle poesie sufi, dai libri di alchimia alla mistica ebraica, dagli antichi Egizi ai Maya, ecc.

    Ultimamente sto cercando di uscire dal guscio ristretto di una specifica scuola spirituale per abbracciare una vera gnosi universale. E fra le perle della Tradizione io includo anche lo sciamanesimo, che dai più viene bollata come religione di serie B o peggio ancora come pratica di stregoni invasati.

    Capisco la tua frustrazione nel confrontarti con l'ambiente universitario e con la ristrettezza della scienza accademica infarcita di stereotipi e luoghi comuni. Io sono laureato in fisica e so bene cosa vuol dire trovarsi in certi ambienti dove regna il materialismo sfrenato.

    Intendo scriverti meglio nei prossimi giorni per soffermarmi di più su certe questioni. Intanto grazie, un contatto con la tradizione sciamanica mi ci voleva proprio. Questo blog sarà una fonte di arricchimento.

    Ciao

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  5. Grazie Flash per i tuoi commenti, li ho trovati molto interessanti. Condivido ciò che hai scritto...è logico che poi ognuno, durante la propria vita, scelga il cammino che più gli è affine. Personalmente, la mia scelta è stata dettata da una forte percezione di concretezza, di un "sentire" profondo e vivo che mi ha reso consapevole che nella vita non possiamo ricercare nè accettare l'idea che possano esserci maestri o guri, ma al massimo guide che possano non insegnarci, ma semplicemente darci gli strumenti per apprendere e questo attraverso l'osservazione, la comprensione, l'apertura e la determinazione. Il cammino è in continua salita, pieno di ostacoli e prove, ma se la meta è ben presente nella mente e nel cuore sarà impossibile smettere di fare un passo dopo l'altro, seppur lentamente e con fatica.
    Ho gradito molto i tuoi commenti e non nascondo che mi hanno dato un ulteriore stimolo a continuare (o perlomeno a provarci) a condividere le mie riflessioni e le mie esperienze, soprattutto ora che sono all'inizio (come avrai visto il blog è nato da poco)...se poi davvero i contenuti sono o saranno di gradimento...beh...ne sono felice!

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