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lunedì 13 giugno 2011

STATI MODIFICATI DI COSCIENZA: PER UNA NUOVA PROSPETTIVA


Normalmente ci viene insegnato che la percezione del mondo circostante - e di conseguenza la conoscenza umana - coincide con i processi mediante i quali gli individui organizzano le informazioni di natura prevalentemente sensoriale. Tuttavia, è legittimo sostenere che ogni esperienza, ogni sapere, sia esclusivamente determinato e confinato nel vivere e nell'agire ordinario e sensibile? Sorgono dubbi se ci stacchiamo da quest'ottica etno e cogni-centrica per considerare, invece, il punto di vista di altri popoli secondo cui, al contrario, nella vita quotidiana, in uno stato usuale, la percezione si limita alla sola vista dei corpi materiali, mentre, quei principi più sottili, spirituali, non si rivelano: realtà materiale e realtà immateriale coesisterebbero, ma su differenti livelli vibratori. Secondo quest'ottica, è possibile avvicinarsi ed accedere ad una realtà più “solida” attraverso stati modificati di coscienza. Diverse tradizioni hanno sviluppato numerose tecniche per indurrli. A riguardo, esistono metodi fisici in cui il corpo viene messo a dura prova, come diete o digiuni più o meno prolungati (si pensi alla ricerca della visione nella tradizione Lakota), sforzi fisici (danze di visioni, cammini spirituali, danza sufi,etc.), dolore (danza del sole), la modificazione della respirazione (respirazione olotropica), etc.
Ugualmente, l'uso di piante e preparati psicoattivi, è frequentemente rintracciabile: il peyote, il san pedro e i funghi nell'America centrale, l'ayahuasca in Amazzonia, l'amanita muscaria nell'Asia settentrionale, le “piante delle streghe” in Europa e così via. Parimenti, esistono varie tecniche basate sul suono, spesso associate alla danza, come il battito ritmico e prolungato del tamburo nell'Asia settentrionale e nell'America del Nord, il suono delle maracas nell'America del Sud, il didgeridoo in Australia, i mantra tibetani, etc. Infine, esistono numerose forme di meditazione atte a mettere in riposo il corpo al fine indurre uno stato di focalizzazione mentale particolare. Secondo tali tradizioni, questi stati extra-ordinari non solo fungono da “ponte”verso il divino, ma offrono all'uomo la possibilità di percepire direttamente, senza intermediari, gli aspetti della realtà che generalmente sono al di fuori della coscienza. Ovviamente, dal nostro punto di vista, ciò implica un salto di paradigma ed una messa in discussione degli strumenti concettuali finora utilizzati, pertinenti alla logica cartesiana e scientifica. L'appartenenza alla cultura del progresso ci dice che lo stato di coscienza ordinaria è “normale”, poiché condiviso dalla maggior parte delle persone, mentre quello di coscienza modificata è anomalo, fuori dai canoni di una vita comune e regolare. Ma che esistano popolazioni che ricercano stati modificati di coscienza per attingere a conoscenze altrimenti non raggiungibili è un dato di fatto. Piante e preparati dalle proprietà enteogeniche vengono usati per migliorare la salute, per entrare in una dimensione magica della realtà o per integrarsi con maggior forza nella società di appartenenza. Comprendere la funzione di queste misture o derivati vegetali e l'alterazione mentale che provocano è fondamentale per tentare di capire, i meccanismi cognitivi, biologici e culturali che costituiscono la realtà umana.

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